SAN
NICOLO' DI CAPODIMONTE
Intro/La storia / Visita
Guidata
VISITA
GUIDATA
Orientata nord-sud, in direzione opposta a quella liturgica, si
compone di una sola navata del tipo a croce latina commissa: le
due absidiole laterali sono immerse nella muratura e solo l'abside
centrale aggetta con il tamburo cilindrico all'esterno. Il campanile,
quadrato, si eleva sul braccio sinistro del transetto. Perfettamente
integra si è conservata la zona posteriore dell'edificio,
anche se non pienamente godibile per via della montagna incombente
e del caseggiato, l'antico monastero trasformato nell'uso e nei
volumi, addossato al transetto destro. Di restauro, al di sopra
del portale, è il prospetto a capanna.
Tutti i parati murari sono conclusi da un motivo decorativo che
vede abbinata una cornice a denti di sega, raddoppiata nel fronte
rettilineo delle absidi, ad una serie di archetti pensili su mensoline
di pietra lavorata. Una cornice a risega profila anche gli oculi
che si aprono nei bracci del transetto. Il portale scavato nella
facciata presenta una lunetta a sesto acuto che reca tracce di
affresco: vi era raffigurata la Madonna con il Bambino tra due
santi. Le iscrizioni dipinte nei due arcosoli risalgono al 1925-26
e sono opera di Domingo Motta.
All'interno la pietra nera martellinata dà forma ai parati
murari e alle due semicolonne con capitelli cubici che vi si addossano
spartendo la navata in due parti coperte da volte a crociera.
Altre due semicolonne sostengono l'arcata che segna il passaggio
al transetto suddiviso in tre vani corrispondenti, anche dimensionalmente,
alle tre absidi. L'altare maggiore, in marmo, è probabilmente
riconducibile alla fase di fondazione della chiesa (sec.XII).
Antichi sono anche gli affreschi riportati in luce dai restauri
sulle pareti del presbiterio. L'unico ancora leggibile mostra
una barca nel mare in tempesta: la Madonna vi siede in poppa con
il Bambino ed a lei si rivolge supplice una figura inginocchiata,
mentre altre due stanno ammainando la vela. Alcuni degli attuali
arredi della chiesa vi furono probabilmente collocati nel secolo
scorso dalla famiglia Bozzo che aveva acquistato l'edificio riaprendolo
al culto. Tra questi il dipinto che celebra il titolare della
chiesa, vissuto nel IV secolo, vescolo di Mira, protettore dei
naviganti, sulla parete del presbiterio. Altri, più recenti,
risalgono ai primi decenni di questo secolo, come i due lampadari
in ferro battuto, che furono donati nel 1925.
COME RAGGIUNGERLA
- A piedi, da S.Rocco di Camogli (circa 20 minuti)
- in battello, da Camogli a Porto Pidocchio (10 minuti), proseguendo
a piedi per circa 10 minuti.
PER INFORMAZIONI
Parrocchia San Rocco - Via Molfino, 165
16030 CAMOGLI - Tel.0185 770609.
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